11/11/2024

Le novità in sintesi per le pensioni dal 2025

La manovra previdenziale per il 2025 introduce alcune misure significative, pur non rappresentando una riforma strutturale del sistema pensionistico. Tra le principali novità:

  1. Aumento delle pensioni minime: Le pensioni minime aumenteranno del 2,2%, portandosi a 617,9 euro al mese, con l’obiettivo di contrastare la perdita del potere d’acquisto dei pensionati con assegni bassi.
  2. Rivalutazione delle pensioni (perequazione): Il sistema di indicizzazione sarà modificato, tornando alla legge 388/2000. Le pensioni fino a 4 volte il minimo saranno indicizzate al 100% (piena rivalutazione), quelle tra 4 e 5 volte al 90%, e quelle superiori al 75%. Non ci sarà rivalutazione per le pensioni superiori al minimo per i residenti all’estero.
  3. Proroga di Quota 103: Quota 103, che consente di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi (anche cumulando i periodi contributivi), sarà prorogata. I requisiti per il 2025 includono una finestra di attesa di 7 mesi per i lavoratori del settore privato e 9 mesi per i dipendenti pubblici. La pensione Quota 103 non potrà essere combinata con i redditi da lavoro, salvo quelli da lavoro autonomo occasionale, con un tetto di 5.000 euro lordi annui.
  4. Ape Sociale e Opzione Donna: L’Ape Sociale consente il prepensionamento a 63 anni e 5 mesi con 30 anni di contributi (36 per lavori gravosi). L’Opzione Donna, che offre pensionamento anticipato a lavoratrici con 35 anni di contributi, verrà mantenuta per donne con determinate condizioni familiari o lavorative.
  5. Bonus Maroni: Il Bonus Maroni, che incentiva i lavoratori a rimanere nel mercato del lavoro, sarà prorogato e detassato. Questo bonus riguarderà sia chi matura i requisiti per la pensione anticipata con Quota 103, sia chi raggiunge i requisiti per la pensione anticipata ordinaria. I lavoratori che scelgono di rimanere al lavoro riceveranno un incremento netto dello stipendio pari alla quota di contributi a loro carico (9,19%), ma i contributi versati saranno inferiori, influendo sul montante pensionistico futuro.

In sintesi, la manovra introduce strumenti di flessibilità per l’uscita anticipata dal lavoro, ma anche incentivi per chi decide di rimanere in servizio, cercando di rispondere alle necessità di diversi gruppi di lavoratori.